Oggi è un giorno speciale! Ammettiamolo: appena abbiamo sentito al TG della storica svolta in Arabia Saudita abbiamo sorriso! Per decreto reale, un altro cardine della sharia viene meno e le donne potranno guidare l’auto!

Magnifico, mi sono detta e così ho iniziato a riflettere sull’uguaglianza uomo-donna che ancora oggi, nel vicinissimo 2018, stenta davvero a realizzarsi. Sbagliamo se pensiamo che qui non c’è apartheid perché forse un po’ ce n’è ancora! Non ne siete convinti? Beh, poche ore fa il Sole 24 ore ha pubblicato un’indagine che riguarda il tessuto italiano e che dichiara disuguaglianza tra i maschietti e le femminucce nella gestione del denaro e, laddove denaro significa libertà finanziaria e dunque libertà assoluta di decidere, di essere e di agire, val davvero la pena approfondire! Eh già: il 53% dei maschietti adolescenti riceve la paghetta, contro il 40% delle femminucce. I maschietti sono spesso titolari di carte di credito e le femminucce, nel 41% dei casi dichiarano di preferire il pagamento in moneta contante.

Nell’educazione finanziaria in famiglia sembra, quindi, prevalere un approccio pragmatico, una sorta di “educazione all’occorrenza” verso i maschi perché loro sono attratti da videogiochi, giochi e app, che sono il vero motore trainante di questa educazione al denaro dematerializzato.
Sembrerebbe, insomma, che siano proprio le mamme e i papà italiani a decidere con orientamenti, disposizioni, credenze, processi decisionali, emozioni e valori che l’approccio con il denaro debba essere più forte nei maschi piuttosto che nelle femmine!

Sempre, grazie al Sole 24 ore, ho anche riflettuto sulle parole del grande maestro De Seta, educatore della fine del secolo scorso, che segnalava come l’apprendimento parta dal bambino, dal suo mondo, da ciò che conosce e gli è caro, dalle sue disposizioni e dalle sue competenze. La naturalezza giocosa con cui il denaro entra nelle vite e nelle menti di bambini e bambine è sorprendente.

C’è da applicare quotidianamente un approccio di spontaneità e semplicità verso i sessi dei nostri figli per educarli alla vera uguaglianza.

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