“Chi dice donna dice danno”
Recita così un vecchio proverbio ma, a conti fatti, non sappiamo le ragioni che hanno portato a questa conclusione. Ipotizziamo sicuramente che sia la rancida deduzione di un uomo il quale non ha saputo avere un rapporto, di qualsiasi genere, con una rappresentante del sesso femminile. Vero è che le donne, in qualsiasi ambito, creano subbuglio ma sono solo luoghi comuni. Classici e obsoleti, adoperati più per tristi freddure che per mera convinzione.
Da sempre la donna ha lottato per avere uguali diritti: dal voto all’ emancipazione, passando ovviamente per l’ambito lavorativo. Molti etichettano le mille e più manifestazioni svoltesi, volte al raggiungimento di questo agognato traguardo, come del femminismo spicciolo e, anche se molto è cambiato nel tempo, sono ancora molti coloro i quali rimangono fermi sulla stupida convinzione che la donna sia un oggetto, l’involucro che porta in grembo il figlio, che lo cresce e bada alla casa. Il suo regno è la cucina, il suo impiego è quello di accudire il nido e la propria famiglia. Nelle epoche passate queste imposizioni venivano accettate ma, con l’avanzare del tempo e la progressione della tecnologia, la voglia di distaccarsi dai dogmi è stata forte.
Una donna ribelle si mette a tacere, mille fanno rivoluzione e cambiano la storia: e così le pari opportunità sono state riconosciute anche dalla legge.
Lo zoccolo duro della rivoluzione, l’ambito in cui si è fatta più fatica, è stato quello lavorativo. Per anni si è combattuto per convincere imprenditori, proprietari terrieri e istituzioni, che le donne avevano la stessa capacità maschile di ricoprire i più disparati profili lavorativi. E una volta appurato ciò, ha tenuto banco il “fattore maternità “: altre lotte, fiaccolate e manifestazioni per ottenere il diritto alle ferie per maternità, al sacrosanto obbligo di essere assunte nonostante la possibilità di rimanere incinta.
Alla fine del 2016 molto è cambiato, ma questa discriminazione perpetrata al genere femminile non è stata ancora del tutto debellata.
Ci chiamano, da sempre, sesso debole e poi non sanno prepararsi un panino! Il bello di noi donne è questo: l’ aver saputo dimostrare di meritare sul campo i nostri diritti non avendo nulla da invidiare a nessuno.
Stupendo , Rosy , che hai scritto e semicemente “” superbo””