Quante volte al giorno usiamo la parola tecnologia? Molte, vero? La riconduciamo sempre a questioni fredde e scientifiche, eppure… etimologicamente deriva dal greco “tékhne-logìa”, cioè letteralmente “trattato sistematico intorno all’arte”! Inoltre, parliamo ogni giorno di sistemi per comunicare rapidamente e velocemente, anche con le cose oltre che con le persone! È il caso dell’IoT, ossia l’internet delle cose. Parliamo molto, parliamo quotidianamente (molto), lo facciamo attraverso i canali telefonici e di dati, parliamo addirittura con le cose ma oggi mi chiedo: abbiamo ancora la capacità di dialogare? Forse è necessario prima imparare a conversare con le persone prima di farlo con le cose.
Partiamo dalle regole? Ebbene! Prima cosa: vedersi di persona, sentire odori, guardare le espressioni e captare segnali.
Andiamo avanti con il dedicare del tempo intorno ad un argomento non necessariamente in contrapposizione e poi… evitare i bias psicologici. È un termine moda. Ci sono molti che sporcano le pulite acque della discussione con inutili inezie che spostano il focus, irritano e portano via tempo.
Manca il collante. La curiosità! Se all’altro non interessa conoscere gli argomenti dell’altra persona ovviamente il dialogo non funziona ed infine, ma non perché meno importante, la fiducia. Se non c’è affidamento nell’altro è davvero inutile sprecare tempo prezioso per intavolare nuovi e altri dialoghi che invece sanno arricchire tutti i partecipanti.
Buon dialogo a tutti.