Ciao Amici,

oggi vi farò scoprire qualcosa che forse all’inizio vi farà accapponare la pelle, ma ne varrà la pena se poi metterete in sesto un cambiamento!

Studi dimostrano che lavori “tossici” creano danni! Jeffrey Pfeffer, ad esempio, professore di comportamento organizzativo a Stanford, autore del libro Dying for a Paycheck, ha dimostrato che nelle società statunitensi la cattiva amministrazione è responsabile dell’8% delle spese sanitarie annuali ed è associata a circa 120.000 decessi in eccedenza ogni anno.

Non sono cifre da poco!

Come capire se un lavoro è tossico? Ascoltando il nostro corpo! Se c’è stress, il corpo ci invia segnali di allarme. Monique Reynolds, psicologa clinica del Center for Anxiety and Behavior Change, indica che la perdita di sonno è il primo grande segnale.

Capita che alcuni pazienti si sveglino nel cuore della notte pensando alle cose da fare.

“Se i disturbi del sonno sono legati al lavoro in maniera stabile, significa che c’è un disequilibrio”, spiega Reynolds.

Se la perdita del sonno non basta, ascoltate gli altri segnali! Ad esempio: avete emicranie frequenti o contrazione ai muscoli? Sapete perché i muscoli si contraggono se entrate in un ambiente che non vi piace? Perché quel luogo è percepito come zona di pericolo e quindi il corpo si prepara alla difesa mettendosi in tensione.

Insomma, “Lo stress causa sintomi fisiologici, e il dolore ne è la manifestazione” e “Con i lavori tossici, il nostro sistema nervoso è sempre in agitazione” e la “salute mentale peggiora” , aggiunge Reynolds.

Un’analisi del 2012 condotta su 279 studi ha stabilito un collegamento tra la percezione di un’ingiustizia e i disturbi riportati dai dipendenti, come alimentazione eccessiva e depressione.

Kevin Kelloway, che detiene la Canada Research Chair in psicologia applicata alla salute occupazionale presso la St.Mary University, ha affermato che un trattamento iniquo al lavoro, ad esempio,  può causare uno stress eccessivo. “L’ingiustizia è un fattore di stress particolarmente deleterio perché ci colpisce nel vivo”.

Numerose ricerche hanno dimostrato che lo stress cronico può compromettere il sistema immunitario, rendendoti più sensibile ai malanni.

La American Psychologial Association fa notare che, in particolare, quando le donne si trovano a doversi destreggiare tra stress lavorativo e obblighi personali ed economici, riscontrano un calo del desiderio.

Per gli uomini, lo stress cronico può tradursi in una minor produzione di testosterone e, quindi, in un abbassamento della libido. Lo stress agisce anche sulla digestione e può anche modificare la flora intestinale, cosa che a sua volta influenza l’umore e provocare fitte allo stomaco.

Se lo stress dura nel tempo, inoltre, le ghiandole surrenali rilasciano e potenziano il cortisolo, un ormone che può aumentare il senso di fame. Quando il lavoro causa uno stress emotivo prolungato, iniziamo a cercare conforto nel cibo.

Harvard afferma anche che mangiare cibi zuccherati può mitigare le emozioni e le reazioni legate allo stress, motivo per cui sono considerati comfort food.

Se non diamo al nostro sistema nervoso la possibilità di rilassarsi e ripartire, causeremo danni a lungo termine, spiega Reynolds. Ha aggiunto che le amicizie esterne all’ambiente lavorativo, la meditazione e lo sport possono aiutarci a combattere i sintomi dello stress. Reimpostate il vostro pensare negativo! Secondo uno dei principi della terapia cognitivo-comportamentale, l’assetto mentale riesce a modificare ciò che sentiamo. Se non potete cambiare lavoro, almeno cambiate l’assetto mentale!

Ciao Amici, oggi vi farò scoprire qualcosa che forse all’inizio vi farà accapponare la pelle, ma ne varrà la pena se poi metterete in sesto un cambiamento!

Studi dimostrano che lavori “tossici” creano danni! Jeffrey Pfeffer, ad esempio, professore di comportamento organizzativo a Stanford, autore del libro Dying for a Paycheck, ha dimostrato che nelle società statunitensi la cattiva amministrazione è responsabile dell’8% delle spese sanitarie annuali ed è associata a circa 120.000 decessi in eccedenza ogni anno. Non sono cifre da poco!

Come capire se un lavoro è tossico?

Ascoltando il nostro corpo! Se c’è stress, il corpo ci invia segnali di allarme. Monique Reynolds, psicologa clinica del Center for Anxiety and Behavior Change, indica che la perdita di sonno è il primo grande segnale.

Capita che alcuni pazienti si sveglino nel cuore della notte pensando alle cose da fare.

“Se i disturbi del sonno sono legati al lavoro in maniera stabile, significa che c’è un disequilibrio”, spiega Reynolds.

Se la perdita del sonno non basta, ascoltate gli altri segnali! Ad esempio: avete emicranie frequenti o contrazione ai muscoli? Sapete perché i muscoli si contraggono se entrate in un ambiente che non vi piace? Perché quel luogo è percepito come zona di pericolo e quindi il corpo si prepara alla difesa mettendosi in tensione.

Insomma, “Lo stress causa sintomi fisiologici, e il dolore ne è la manifestazione” e “Con i lavori tossici, il nostro sistema nervoso è sempre in agitazione” e la “salute mentale peggiora” , aggiunge Reynolds.

Un’analisi del 2012 condotta su 279 studi ha stabilito un collegamento tra la percezione di un’ingiustizia e i disturbi riportati dai dipendenti, come alimentazione eccessiva e depressione. Kevin Kelloway, che detiene la Canada Research Chair in psicologia applicata alla salute occupazionale presso la St.Mary University, ha affermato che un trattamento iniquo al lavoro, ad esempio,  può causare uno stress eccessivo.

“L’ingiustizia è un fattore di stress particolarmente deleterio perché ci colpisce nel vivo”.

Numerose ricerche hanno dimostrato che lo stress cronico può compromettere il sistema immunitario, rendendoti più sensibile ai malanni.

La American Psychologial Association fa notare che, in particolare, quando le donne si trovano a doversi destreggiare tra stress lavorativo e obblighi personali ed economici, riscontrano un calo del desiderio.

Per gli uomini, lo stress cronico può tradursi in una minor produzione di testosterone e, quindi, in un abbassamento della libido. Lo stress agisce anche sulla digestione e può anche modificare la flora intestinale, cosa che a sua volta influenza l’umore e provocare fitte allo stomaco.

Se lo stress dura nel tempo, inoltre, le ghiandole surrenali rilasciano e potenziano il cortisolo, un ormone che può aumentare il senso di fame. Quando il lavoro causa uno stress emotivo prolungato, iniziamo a cercare conforto nel cibo.

Harvard afferma anche che mangiare cibi zuccherati può mitigare le emozioni e le reazioni legate allo stress, motivo per cui sono considerati comfort food.

Se non diamo al nostro sistema nervoso la possibilità di rilassarsi e ripartire, causeremo danni a lungo termine, spiega Reynolds.

Ha aggiunto che le amicizie esterne all’ambiente lavorativo, la meditazione e lo sport possono aiutarci a combattere i sintomi dello stress. Reimpostate il vostro pensare negativo! Secondo uno dei principi della terapia cognitivo-comportamentale, l’assetto mentale riesce a modificare ciò che sentiamo.

Se non potete cambiare lavoro, almeno cambiate l’assetto mentale!

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