Questo che stiamo vivendo è davvero un periodo molto particolare, insolito e storico nel quale l’educazione dei nostri figli è nuovamente tornata a noi.

In questo periodo infatti l’educazione dei nostri ragazzi non è demandato alla scuola, presso la quale trascorrevano la maggior parte delle ore diurne prima che tutto ciò iniziasse, ma è tornata nelle nostre case.

All’inizio della Quarantena, immagino, tutti noi genitori abbiamo avuto un momento di smarrimento ed è stato anche un bene sperimentarci e capire fin dove potevamo arrivare facendo tutto in modo spontaneo.

Forse però ora è arrivato il momento di comprendere le dinamiche che si stanno scatenando nelle nostre case.

Cerchiamo quindi di fare una ricognizione e capiamo cosa abbiamo raccolto, come abbiamo trovato i nostri figli quando tutto è iniziato?

Sicuramente abbiamo riscontrato che la nuova generazione vive in un mondo dominato dalla competizione, carico di rabbia e ostilità.

Per lo meno per me è così ed è così anche per le mie follower che mi hanno contattata in privato proprio per affrontare questo argomento!

Per resistere, combattere e portare a termine la nostra missione di essere buoni genitori, oggi vi propongo le riflessioni di Thomas Lickona, psicologo di fama mondiale, che fonda i suoi molti studi (Oltre 300 pagine di consigli per risolvere i più comuni conflitti in casa) sulla “gentilezza” e sulla “gratitudine” per far sì che i nostri figli siano persone soddisfatte e felici.

Noi genitori, secondo Lickona, dobbiamo essere allenatori del carattere e, come ogni buon allenatore, dovremo far emergere il meglio nei nostri figli e aiutarli a esprimere il loro pieno potenziale.

“Se è nostra intenzione che in famiglia lo sviluppo di un buon carattere sia una priorità – spiega -,
dobbiamo sfidare i nostri figli a essere il meglio che possano essere, pur specificando loro che non ci aspettiamo che siano perfetti”.

Fondamentalmente, l’esperto dice che i nostri figli devono avere chiaro il concetto che sviluppare un buon carattere è un compito impegnativo, ma lo sforzo ne vale la pena.

Ecco dunque i consigli per farcela in tempo di quarantena, sapendo che le buone pratiche assunte in questo periodo, dovranno essere permanenti nel tempo, anche quando tutto ciò sarà finito!

Creare una dichiarazione di intenti con la domanda:

1: “Che tipo di famiglia vogliamo essere?”.

Pensare a una dichiarazione di questo tipo è un primo passo importante nello sviluppo di una “precisa cultura famigliare”.

E’ necessario individuare i valori centrali e renderli concreti, in modo che i nostri figli possano capirli.
Qualche esempio: ci impegniamo a essere gentili, sinceri, fidati e onesti; non diciamo bugie, non imbrogliamo, non rubiamo e non facciamo del male a nessuno di proposito; non piagnucoliamo, non ci lamentiamo e non troviamo scuse; quando commettiamo un errore, rimediamo, impariamo da esso e passiamo oltre; ci impegniamo a mantenere mente, corpo e anima sani, forti e puri.

Iniziative come queste sono importanti per creare e sostenere una esplicita cultura famigliare.

2. Esigere rispetto.

Oggi molti genitori trattano i figli con rispetto, ma purtroppo non lo chiedono in cambio.

Questo comincia di solito negli anni prescolari.

Alcuni genitori si abituano a permettere ai piccoli di esigere, di sbraitare ordini, di essere insolenti con loro in pubblico e così via.

In questo modo la zona di tolleranza per la mancanza di rispetto aumenta man mano che i bambini crescono.

Così facendo, i genitori perdono agli occhi dei figli il loro ruolo e l’autorità morale.

Perdono rispetto per le regole, ma i valori morali e la saggezza nei confronti della vita.

3. Ascoltateli in modo attivo.

Mostrate un interesse genuino nei confronti dei loro pensieri e sentimenti significa incoraggiarli ad esprimere le loro opinioni, i loro gusti e le loro emozioni.

Quando questo accade, ascoltateli con sincera attenzione.
Soprattutto quando stanno esprimendo un punto di vista diverso dal vostro, sfruttate “l’ascolto attivo”

4. L’importanza delle piccole cose.

Anche una faccenda domestica non portata a termine è un’opportunità per far sì che i nostri figli rispondano alle nostre aspettative.

Affrontare le piccole cose avrà con il tempo un effetto cumulativo sulla coscienza di vostro figlio.

Se lasciate correre sulle piccole cose, in seguito non avrete una base da cui partire nell’affrontare problemi più complessi.

Se non correggete la maleducazione o i capricci di un bambino di sei anni, vi troverete a dover affrontare, quando di anni ne avrà sedici, costanti imprecazioni e porte sbattute.

5. Allenarli alla giustizia.

Quando incoraggiamo il senso di giustizia dei nostri figli e li aiutiamo a metterlo in pratica in situazioni concrete, stiamo favorendo una parte importante dello sviluppo del loro carattere.

Insegnare in famiglia a essere giusti preparerà i nostri figli ad affrontare in modo equo ed efficace i conflitti che inevitabilmente incontreranno nel farsi strada in un mondo sociale e morale sempre più grande.

6. Evitare il braccio di ferro Soprattutto con bambini piccoli, prevenire un conflitto a proposito di una regola o di una richiesta offrendo una “scelta entro dei limiti” vi eviterà una battaglia.

Dare a vostro figlio una scelta significa che riconoscete i suoi desideri e lo rispettate come individuo; vi aiuta a costruire un rispetto reciproco.

Fissare dei limiti entro i quali vostro figlio possa scegliere vi porta a esercitare la vostra autorità di genitore e insegnargli a rispettarla.

7. In merito alle “punizioni”.

Molti genitori reagiscono con troppa severità nel momento di rabbia.

Un approccio migliore è chiedere a un bambino:

“Qual è secondo te la conseguenza giusta per quel che hai fatto?”.

Così li si rende giudici di se stessi.

Quando i bambini individuano una conseguenza che ritengono giusta, si stanno disciplinando.

Questo è già di per sé un passo importante verso la responsabilità per le proprie azioni.

8. Chiedere scusa non basta.

Scusarsi è soltanto il primo passo se si è fatto qualcosa di male.

Il secondo è chiedere: “Che cosa posso fare per rimediare?”.

La riparazione è una scusa fatta di azioni.

Se i nostri figli dimenticano di chiedere:

“Che cosa posso fare per rimedia- re?

” potete ricordarglielo: “Non dimenticare di chiedere ‘Che cosa posso fare per rimediare?'”.

9. Gli studi rilevano che con il passare del tempo,

le riunioni di famiglia rendono i figli più gentili, rispettosi e cooperativi, e le case più felici e meno cariche di stress.

Ma emergono anche altri aspetti positivi.

Queste discussioni vi offrono un veicolo per conversazioni importanti che possono avere un impatto sul sistema di valori dei vostri figli e sulla loro vita futura, oltre a modellare e arricchire la vostra cultura di famiglia.

10. L’atteggiamento nei confronti delle nuove tecnologie.

Se i nostri figli sono eccessivamente dipendenti dalle tecnologie digitali, stanno nuotando controcorrente rispetto ai nostri tentativi di sviluppare il loro carattere.

Se permettiamo che i dispositivi elettronici sovrastimolino i loro giovani cervelli, siamo i peggiori nemici di noi stessi.

11. Abbandonare le brutte abitudini Per aiutare i bambini ad abbandonare una cattiva abitudine è spesso necessario insegnare e praticare un comportamento molto specifico che prenda il posto di quello cattivo.

Fare ripetutamente cose buone per la giusta ragione (aiutare gli altri, non per ottenere una ricompensa) renderà i nostri figli inclini a considerarsi buone persone.

Questo senso d’identità positivo li renderà di conseguenza disponibili a fare altro bene.

12. Basta lamenti e questo davvero non ha bisogno di spiegazioni!

Un modo divertente e provocatorio è quello della sfida niente lamenti:

ventiquattr’ore senza lamentarsi di nulla.

Chiedete a tutti in famiglia di predire se siano in grado di portarla a termine.

Infilate un elastico a un polso e cambiate polso ogni volta che sbagliate e vi lamentate, o tenete un elenco delle volte che avete ceduto alle lamentele.

13. Dove trovare buoni esempi Come un buon libro,

anche un buon film o un documentario possono insegnare lezioni importanti sulla vita e sul carattere.

Buoni film hanno il potere speciale di ispirare e imprimersi nella nostra immaginazione.

Come per i libri, i nostri figli apprezzeranno di più un buon film se dedichiamo un po’ di tempo a parlarne con loro.

Le cronache di Narnia, ad esempio descrive un universo nel quale le scelte morali hanno conseguenze significative.

Leggere buoni libri non ci fa automaticamente diventare persone migliori, ma può essere un inizio di riflessioni su cosa è giusto e cosa no, su quali possono essere le conseguenze delle nostre azioni.

Le storie sono strumenti per insegnare la virtù: possono essere storie personali o che avete letto o sentito in giro.

Chiedete a tutti in famiglia di cercare buone storie da condividere!

Io sto già mettendo in atto tutti questi consigli e voi?

Quando inizierete?

Mi sembra il momento giusto!

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